Dopo la strage di cristiani copti a Capodanno e la polemica tra il Papa e l’imam Al Azhar, l’Egitto si inventa parte lesa e richiama la sua ambasciatrice presso la Santa Sede. Spiega infatti il portavoce del ministero degli Esteri Hossam Zaki, il richiamo dell’ambasciatore avviene ”sullo sfondo delle nuove dichiarazioni del Vaticano concernenti gli affari interni egiziani. Queste dichiarazioni – ha affermato il portavoce – sono considerate dall’Egitto come un’ingerenza inaccettabile nei suoi affari interni”.
Subito dopo l’attentato del primo gennaio, che è costato la vita a 21 cristiani, il Papa ha condannato subito l’attacco dicendo che “offende Dio e l’umanità” ma a stretto giro di boa gli ha risposto l’Imam Al Azhar che ha classificato le parole di Benedetto XVI come “ingerenza inaccettabile”. Ora, ultima tappa di questa “guerra”, l’Egitto richiama incredibilmente il suo ambasciatore presso la Santa Sede, agendo così come se fosse la parte lesa.
L’Egitto, dice infatti il ministro degli Esteri del Cairo, ”non permetterà a qualsiasi parte non egiziana di intervenire nei suoi affari interni sulla base di pretesti. La posizione dei copti fa parte integrante degli affari interni egiziani”.
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