L’Egitto prova a tornare alla normalità, ondata di scioperi. I militari: “Fermatevi”

Un'immagine delle proteste in Egitto

IL CAIRO  – Dopo quasi tre settimane di rivolte di piazza che hanno paralizzato l’attivita’ economica, finanziaria e turistica in Egitto continuano gli scioperi e il ritorno alla normalità è difficile. Al punto che il comunicato numero 5 del Consiglio supremo delle Forze Armate è interamente dedicato alla ripresa dell’attivita lavorativa ed economica.

La fine dell’era Mubarak ha aperto la strada ad una serie di scioperi e di sit-in, con rivendicazioni economiche, ma anche con la pressante richiesta di ‘pulizia’ contro la corruzione. Le agitazioni si sono moltiplicate al Cairo e nel resto del paese e hanno colpito il sistema dei trasporti, come le ferrovie e gli aerei.

Le contestazioni alla compagnia di bandiera Egyptair hanno fatto la prima ‘vittima’ quando il presidente Alaa Ashour è stato licenziato dal ministro dell’aviazione civile Ibrahim Manae. In agitazione il personale di università e  di ospedali oltre alle guide turistiche delle Piramidi. La Borsa che doveva riaprire mecoledi’ rimarra’ chiusa almeno fino alla prossima settimana, perche’ le banche sono in sciopero da oggi. Anche gli agenti di polizia per la seconda giornata consecutiva sono scesi in strada per chiedere un aumento dello stipendio ma anche per tentare di ricucire il rapporto con la popolazione dopo le violenze che hanno segnato i primi giorni della protesta popolare, cominciata il 25 gennaio scorso.

Piazza Tahrir, simbolo ed epicentro della rivolta anti Muabrak è stata sgomberata dalla polizia militare che è riuscita ad allontanare gli ultimi irriducibili, ma solo per poco tempo. Nel giro di un’ora nella piazza si sono radunate altre centinaia di persone alle quali si è unito un corteo di circa duemila manifestanti, provenienti dal ministero dell’Interno. Erano poliziotti che scandivano lo slogan: ”Il popolo e la polizia, una sola mano”.

La mossa ha provocato lo scompiglio fra i numerosi soldati della polizia militare, riconoscibili dal basco rosso, che hanno faticato non poco per incanalare i poliziotti nell’inedita versione di manifestanti e per tenerli lontani da chi non sentiva nessun tipo di solidarietà nei loro confronti e levava le braccia in aria con i polsi incrociati, a mo’ di manette.

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luiss_smorgana