IL CAIRO – Le tensioni del dopo Mohamed Morsi in Egitto scuotono il paese. Scontri tra sostenitori e oppositori del presidente deposto Morsi si consumano nelle piazze. Da piazza Tahrir a Il Cairo fino al nord del Sinai la tensione è alta e la violenza non si arresta. Il 6 luglio un sacerdote cristiano copto è stato uccido da uomini armati. Intanto già la sera del 5 luglio le autorità hanno ordinato il coprifuoco alle 21 di sera nel Sinai, mentre il governatorato è stato sgomberato.
PRETE CRISTIANO UCCISO – Un sacerdote cristiano copto è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella provincia egiziana del Sinai, nella città di El Arish. Lo riferiscono fonti della sicurezza. Il sacerdote copto è stato ucciso da uomini armati nel Sinai del Nord. Mina Abud Sharobim è stato colpito da uomini in moto mentre si trovava in macchina davanti alla sua chiesa a el Massaid, nei pressi di al Arish.
GOVERNATORATO SGOMBERATO – Alta tensione del Sinai del Nord dopo una serie di attacchi contro posti di polizia e l’aeroporto di el Arish che hanno causato la morte di sei poliziotti. Il valico di Rafah con la striscia di Gaza è chiuso per il secondo giorno consecutivo e in nottata ci sono stati tiri di arma di fuoco contro i check point lungo la frontiera con la Striscia. Nel frattempo, riferiscono fonti locali, la sede del governatorato a el Ariash, presa d’assalto il 5 luglio da sostenitori del deposto presidente Morsi, è stata evacuata dalle forze di sicurezza che hanno anche tolto dal pennone la bandiera nera di al Qaida e la foto di Morsi, convincendo i manifestanti a lasciare l’edificio.
I servizi di sicurezza hanno lanciato un’allerta per questa sera a Sheikh Zuayed, invitando i commercianti a chiudere i negozi e gli abitanti a restare a casa per il timore di nuovi attacchi armati. La città è attualmente sorvolata da elicotteri militari. Elicotteri apache stanno anche sorvolando la zona vicina all’aeroporto di el Arish, colpito il 5 luglio da un attacco con ordigni esplosivi e mitragliatori.
“NO AL DIALOGO CON MANSOUR” – Il partito dei Fratelli musulmani Giustizia e libertà respinge l’offerta di dialogo lanciata dal presidente ad interim Adly Mansour. Sul sito web del partito in una nota si legga: “Il partito non parteciperà ad alcun dialogo con Mansour. Il partito non riconosce il golpe militare e il presidente Morsi è il legittimo presidente dell’Egitto.
Oltre ai tre esponenti del movimenti dei Ribelli Tamarod all’incontro col presidente ad interim egiziano Adly Mansour hanno partecipato il portavoce del Fronte di opposizione Mohamed el Baradei, la scrittrice Sakina Fouad e l’islamico moderato Abdel Moneim Abul Fotouh, ex candidato alle presidenziali dello scorso anno.