La scossa, di magnitudo 7.4, è stata registrata alle 22:37 di domenica 26 agosto (le 6:37 del mattino in Italia). Subito è scattata l’allerta tsunami, poi rientrata, per El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Guatemala, Panama e Messico. L’onda anomala scatenata dal terremoto ha investito solo la costa di Acajutla.
La scossa di terremoto aveva epicentro nell’Oceano Pacifico a 125 chilometri a sud di Usulatun, la quarta città di El Salvador. Il sisma ha avuto ipocentro a 50,6 chilometri di profondità. Nella località di Isla Mendez alcune persone ”risultano disperse” e potrebbero essere state investite dall’onda anomala.
Il Centro Ptwc ha da subito lanciato l’allerta, sottolineando che “il sisma ha le potenzialità per causare uno tsunami”, e prevede che onde anomale possano colpire nell’ordine il Costa Rica, in particolare le località di Capo San Elena, Puerto Quepos e Capo Matapalo, poi il Nicaragua (Corinto, Puerto Sandino e San Juan Dl Sur), El Salvador (Acajutla), Honduras (Amapala), Guatemale (Sipicate), infine Panama (Punta Burica, Punta Mala Balboa) e Messico (Puerto Madero). Ma l’onda anomala si è abbattuta solo sulle coste di Acajutla, in El Salvador, mentre è stata ritirata l’allerta per le altre zone a rischio.
Poco dopo la prima, una nuova scossa di magnitudo 5.4 è stata registrata dall’Istituto geofisico americano al largo delle coste di El Salvador: l’ipocentro, a 57 km di profondità, è stato localizzato poco lontano da quello del precedente sisma di magnitudo 7.4 che ha fatto scattare l’allerta tsunami.