La saga sull’eredità degli Agnelli si arricchisce di una nuova puntata, stavolta fuori confine. A scriverla è il quotidiano statunitense Wall Street Journal, secondo il quale, dopo la morte di Gianni Agnelli alla figlia Margherita è stato tenuto nascosto un patrimonio “in denaro e in beni per più di un miliardo di euro (circa un miliardo e mezzo di dollari) sparsi in diversi conti bancari e compagnie di investimento fuori dall’Italia”.
Il quotidiano finanziario, che ha posto la notizia in prima pagina nel suo sito, trova le sue fonti nella tesi sostenuta dagli avvocati della donna nel quadro della causa in corso al tribunale civile di Torino. Margherita Agnelli de Pahlen chiederebbe una contabilità completa dei beni appartenuti a suo padre, scomparso quasi sette anni fa. Patrimonio che secondo i suoi avvocati avrebbe un valore compreso tra i 3 e i 5 miliardi di dollari.
Ma l’articolo del Wall Street Journal fa presente che i tre convenuti (Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Siegfried Maron) dicono “di essersi solo occupati degli affari di Agnelli e di non sapere nulla di presunte somme mancanti” e spiega che la vicenda “sta appassionando la nazione che una volta considerava l’Avvocato il suo re non ufficiale”.
Una disputa che, secondo quanto scrive il quotidiano, starebbe incrinando e compromettendo i rapporti tra i membri della famiglia. In particolare tra Margherita Agnelli e suo figlio, John Elkann, successore dell’Avvocato.
“Qualcuno – si legge nell’articolo – dice che la disputa ha scalzato il nome Agnelli dal piedistallo. La causa in corso, infatti, ha esposto a scrutinio pubblico delle faccende familiari molto private. Cosa impensabile fino a qualche anno fa. Quando l’Avvocato era in vita, sottolinea il quotidiano, la famiglia Agnelli era la definizione stessa dell’eleganza, dello stile e della riservatezza e mai avrebbe messo in piazza i proprio affari.
“Questa è la prova che la dinastia è finita”, dice Giorgio Airaudo, sindacalista degli operai Fiat, aggiungendo: “Una volta queste dispute sarebbero state risolte dietro le scene”.
Ma dopo aver ricordato che oggi la famiglia ha una nuova leadership in “mister Elkann”, il giornale cita il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, quando dice che sulla faccenda dell’eredità la copertura mediatica è stata esagerata: “La gente al bar non parla del processo, ma di Marchionne a Detroit, e di come questo ci porterà lavoro” ha detto il sindaco.
