IL CAIRO, 6 MAR – Otto consulenti italiani di uno dei piu' grandi gruppi industriali egiziani che produce ceramica sono bloccati dal pomeriggio di sabato nella fabbrica della localita' di Ain Sokhna, dagli operai in sciopero. Lo riferiscono fonti locali e la notizia e' confermata da fonti dell'ambasciata italiana che si e' subito attivata per sbloccare la situazione e giungere ad una rapida conclusione della vicenda. I consulenti, riferiscono le fonti dell'ambasciata che ha inviato propri funzionari sul posto, stanno bene.
Insieme agli otto italiani, ai quali sono stati lasciati i telefoni cellulari e che sono quindi in grado di comunicare con le loro famiglie, ci sono anche due consulenti spagnoli nella fabbrica nella quale lavorano circa 4500 addetti. La Farnesina, attraverso l'ambasciata al Cairo, segue fin dalle prime battute e con la massima attenzione la vicenda, dando la priorita' assoluta alla tutela dell'incolumita' e sicurezza dei cittadini italiani.
L'ambasciata si sta tenendo in continuo contatto anche con le autorita' egiziane, alle quali e' stato espressa l'aspettativa che anche da parte loro venga messa in atto ogni possibile iniziativa per favorire il buon esito della vicenda. Nei contatti tenuti con la proprieta' dell'azienda e con i rappresentanti sindacali e' stato anche espresso il forte auspicio che venga trovata al piu' presto una soluzione consensuale fra impresa e sindacato. Inoltre sul posto e' presente una rappresentanza delle autorita' diplomatico-consolari italiane, guidata dal capo della cancelleria consolare Bonilla Taviani.
E' la seconda volta in un mese che un gruppo di consulenti italiani viene bloccato all'interno di uno stabilimento della gruppo Cleopatra per rivendicazioni economiche. Questo secondo sciopero generale, riferiscono fonti locali, e' in protesta per la mancata attuazione dell'accordo raggiunto in occasione della prima protesta da parte del proprietario Mohamed Abul El Einein. Le rivendicazioni in questo caso, dicono ancora le fonti, riguardano in particolare il pagamento di indennizzi per gli ultimi anni. Il 13 febbraio, tredici consulenti italiani sono stati rilasciati dopo essere stati trattenuti per circa un giorno.
