LONDRA – Fine del mondo? No, grazie. Se anche la composta Bbc fa il conto alla rovescia… Alle 11.11 di venerdì mattina anche i più scettici e seriosi almeno per un momento ci hanno pensato. Ma la fine del mondo prevista dal calendario Maya non c’è stata. Il mondo come lo conosciamo, che ci piaccia o meno, non è esploso in mille frammenti. Nessuna autocombustione, o buco nero, o qualsiasi altro fenomeno immaginato in questi giorni e destinato a cancellare tutto e tutti.
Il “flop” della previsione dei Maya è scattato alle 11.11 del 21-12-2012. E un attimo dopo c’era già chi (magari segretamente tirando un sospiro di sollievo) se la rideva sotto i baffi. Intanto però un risultato questa “allerta Maya” l’ha portato: il business della suggestione è sempre florido.
Alle prime luci dell’alba, nella penisola dello Yucatan, un sacerdote Maya indicava con una torcia i quattro punti cardinali prima di appiccare, ai suoi piedi, “il fuoco nuovo” che segna l’inizio del nuovo anno per il calendario preispanico, il “baktum 13”. E’ la “cerimonia del fuoco”, che nel sito archeologico di Tikal e in piena giungla, in Guatemala, è stata celebrata da decine di officianti. La coincidenza con il solstizio d’inverno, poi, ha moltiplicato il numero degli avventori a Stonhenge, nel sud dell’Inghilterra, già destinazione di druidi e seguaci di teorie new age ma che per la cerimonia pagana che quest’anno ha coinciso con il giorno della profezia Maya ha attirato circa 5000 persone, cinque volte di più dell’anno scorso.
Sicuramente meno “spirituale”, non è però mancato chi ha fatto provviste. Sebbene se poi la fine del mondo ci fosse stata davvero sarebbero servite a poco. Stessa osservazione si potrebbe fare per un uomo inglese che sull’apocalisse prevista dai Maya aveva scommesso e, con una puntata da 10 sterline, aspirava ad incassarne 50mila. Mentre l’attesa degli alieni nella cittadina francese di Bugarach alle pendici dei Pirenei, secondo una interpretazione (soprattutto diffusa via internet diventando leggenda-web) l’unico posto sulla Terra che sarebbe sopravvissuto all’apocalisse e questo grazie ad esseri extraterresti che sarebbero dovuti discendervi per trarre in salvo gli umani “rimasti”, ha certo scatenato il classico business del circo mediatico, quello che attira troupe e giornalisti da tutto il mondo e tanti curiosi, tutti da accomodare in alberghi e ristoranti delle vicinanze.