ROMA – La fine del mondo? È il 24 dicembre 2012, non il 21. Il 13° baktun, una scansione del calendario maya che corrisponde a 144.000 giorni, ovvero circa 394 anni, finirebbe nel giorno della vigilia di Natale, e non nell’ormai chiacchieratissimo (e superato) 21 dicembre 2012. Lo afferma Nikolai Grube dell’Università di Bonn, uno dei massimi esperti in materia di “civiltà mesoamericane”.
Grube parla di 24 dicembre come giorno “della fine” previsto dal calendario maya, ma precisa subito che quel calendario, che ha iniziato a contare i giorni 5125 anni fa, ha un grosso difetto: prevedeva che i maya sarebbero sopravvissuti fino ad oggi. Invece la fine del mondo, intesa come fine della civiltà maya, per loro è arrivata già da un pezzo.
L’errore basilare delle previsioni maya infatti è stato pensare che quella civiltà sarebbe sopravvissuta per migliaia di anni. Non è stato così. Il che porta a riflettere sul fatto che i maya di pronostici e previsioni non se ne intendessero poi così tanto. Sono tutte ottime premesse per dire che, dopo il 1° gennaio 2000 e il 22 dicembre 2012, abbiamo molte speranze probabilità di vedere anche l’alba del 25 dicembre 2012.