Fine del mondo: il calendario Maya che dice davvero?

Calendario Maya

ROMA – A poche ore dalla non-fine presunta del mondo lo Spiegel ha analizzato il calendario Maya per cercare di capire come è nata la psicosi-apocalittica.

Le iscrizioni e il calendario Maya non indicano mai, mai, una fine del mondo. Il 21 dicembre 2012 finisce soltanto un ciclo del calendario. Ciclo a cui seguirà un altro ciclo. Nikolai Grube, dell’università di Bonn,  ha così spiegato la sua teoria sul calendario Maya al National Geographic:

“Il calendario che parte dal 1° agosto del 3114 a.C. conta tutte le giornate Maya basandosi su una scansione in 394 cicli triennali, utilizzando il numero sacro 13”.

A dirla tutta, non esiste solo un calendario. Ne esistono tre. Ma non vi spaventate.

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Il primo è chiamato “Haab”, il più simile al nostro attuale calendario, che conta 365 giorni e 18 mesi scanditi da un tempo di 20 giorni l’uno. “Tzolkin” è il secondo e i mesi diventano 20 e ovviamente i giorni scendono a 18 e di conseguenza un anno ne conta 260. Il terzo calendario non conta il tempo in base a giorni e settimane ma indica l’inizio dell’era maya la cui fine coincide proprio con il 21 dicembre.

A che ora è la fine del mondo? Il 21 dicembre 2012 per i Maya, come abbiamo già detto, è solo la fine di un ciclo e a conferma di questo anche un’iscrizione su un blocco di massi in Gautemala, iscrizione che, come spiega lo Spiegel,  parla solo di un grande diluvio. Nelle ultime ore è scesa in campo anche la NASA:Non esistono né evidenze scientifiche né prove. Niente di niente. Parliamo di suggestioni e teorie pubblicate nei libri ed illustrate nei film. Tutta finzione alimentata da teorie su internet. Non esiste alcuna prova concreta della fine del mondo“. Convinti? In caso contrario potete provare ad andare a Nizza
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Gianluca Pace