
NEW YORK – Il 2 maggio 2014 il servizio geologico degli Usa ha diffuso un earthquake warning per possibili terremoti ad est delle Montagne Rocciose, in Oklahoma. E in molti (come questo articolo del Fatto Quotidiano) hanno tradotto il comunicato del servizio geologico come una parziale ammissione del collegamento tra fracking (o fratturazione idraulica, una tecnologia per estrarre petrolio e gas naturale dal terreno) e terremoti.
“Il numero di terremoti in Oklahoma – si legge nel comunicato, questo il link – รจ aumentato del 50% a partire dall’ottobre 2013 aumentando le probabilitร di un futuro terremoto di 5.5 gradi o piรน sulla scala richter”. E secondo il servizio geologico americano l’aumento di terremoti รจ stato “provocato da acqua di scarico iniettata nelle formazioni geologice e profonde. Questo fenomeno รจ noto come sismicitร -indotta”.
Scrive Maria Rita D’Orsogna del Fatto Quotidiano:
Nel frattempo Katie Keranen, geofisico di Cornell University ha presentato assieme al collega Geoff Abers un nuovo studio in cui si mostra che le attivitร di reiniezione nei pozzi dismessi possono avere conseguenze anche a distanze di varie decine di chilometri, a causa dei cambiamenti di pressione sotterranei.
Cโeโ anche da notare che nel warning cโรจ scritto che โi proprietari di edifici e rappresentanti governativi dovrebbero prestare particolare attenzione alle costruzioni piรน vecchie, di mattoni e non rafforzati, che sono particolarmente vulnerabili a danni seri se le scosse sono sufficientemente violente.โ
E in Italia? E in Emilia Romagna? E in Basilicata? E in Abruzzo?
Se dovessero servire, ci saranno mai dei sereni annunci in cui ti dicono: guardate che questi terremoti di intensitร minore potrebbero essere precursori di terremoti maggiori, per cui quantomeno siate vigili? Cโรจ qualcuno che indaga come gli almeno 39 pozzi di reiniezione italiani solo collegati alle attivitร sismiche nelle loro vicinanze? Chi ci vive vicino lo sa che ci sono pozzi di reiniezione?
