TOKYO – Dopo una lunga attesa e lo 'smacco' di essere stati preceduti dai colleghi cibernetici a stelle e strisce, i robot giapponesi si preparano a fare la loro parte nelle opere di messa in sicurezza della centrale nucleare di Fukushima, dove un automa cingolato multifunzione operera' nei prossimi giorni con mansioni di esplorazione e raccolta dati.
La luce verde per il debutto di un robot 'made in Japan' nelle delicate missioni a Fukushima e' stata annunciata oggi dall'Istituto di tecnologia di Chiba, tra gli sviluppatori della macchina, che nelle ultime settimane ha messo a punto le modifiche al robot di emergenza 'Quince'.
L'automa, progettato per operare in situazioni estreme, e' alto 66 cm e largo 48, dispone di un braccio meccanico articolato, una videocamera e una serie di sensori ambientali, ed e' in grado di farsi strada anche in presenza di macerie e sbarramenti. Capace di operare a distanza anche con un alto livello di radiazioni e di umidita', l'automa avra' il compito di esplorare le aree interne piu' a rischio, dove la forte contaminazione non consente la presenza stabile dei tecnici, e prelevare campioni di acqua fuoriuscita dai reattori danneggiati.
Nei prossimi giorni Quince sara' spedito a Fukushima nell' edificio del reattore n.5, gia' stabilizzato e in fase di arresto a freddo, dove sara' sottoposto a test preparatori. Se tutto andra' bene, il robot iniziera' la vera missione all' interno dei reattori 1-4, gravemente danneggiati per gli effetti del sisma/tsunami dell'11 marzo.
