ROMA – Ha avuto l’effetto sperato in Australia l’obbligo di vendita di pacchetti anonimi di sigarette dal colore unico e con stampate immagini-shock, introdotto dal governo a fine 2012 nell’ambito della sua battaglia al tabacco. La percentuale di adulti fumatori nel Paese nella seconda metà del 2013, secondo l’indagine nazionale NDSHS sull’uso di droghe in Australia, è infatti passata dal 15,1% al 12,8%, con una diminuzione del 15%.
Ora toccherà ai Paesi europei decidere sull’introduzione dei pacchetti, che, come prevede la direttiva Tabacco approvata dal Parlamento Europeo, saranno ‘shock’, cioè con stampate immagini forti sui danni alla salute del tabacco, ma non anonimi, dato che la Commissione Envi (Ambiente, Salute e Sicurezza alimentare) del Parlamento Ue ha bocciato la proposta di ‘pacchetto anonimo’, considerato una facilitazione per la contraffazione.
Tra i Paesi c’è proprio chi, come la Gran Bretagna, era in attesa dei dati australiani prima di decidere sull’introduzione dei pacchetti-shock. “Il governo britannico – ha spiegato Deborah Arnott, presidente dell’organizzazione di beneficienza britannica Ash attiva contro il fumo – sta valutando questa misura e attendeva nuove evidenze. Bene, sono arrivate: queste sono le prove forti e convincenti che l’industria del tabacco diceva fossero necessarie”.
Secondo Arnott, infatti, che ha parlato al British Medical Journal, i dati mostrano che i pacchetti anonimi di sigaretta riducono i tassi di mortalità per il fumo. Il dato che balza subito agli occhi dalla ricerca australiana, sempre secondo quanto scrive la rivista medica inglese, è il calo in Australia del 15% del numero di fumatori, ma anche la diminuzione del numero di giovani che iniziano a fumare.
La proporzione dei 12-17enni che non hanno mai fumato è infatti rimasta alta (95%) nel 2013, e la percentuale degli adulti dai 18 e i 24enni che non hanno mai fumato è aumentata dal 72% al 77%. I giovani, inoltre, sempre secondo la ricerca, iniziano a fumare tardi, con l’età media della prima sigaretta, per i 14-24enni, in aumento dai 14,2 anni del 1995 ai 15,9 del 2013.
La maggior parte dei fumatori australiani (16,2%) hanno tra i 40 ed i 49 anni, ma a fumare di più sono gli over 50, con circa 120 sigarette a settimana, quasi il doppio delle ‘bionde’ fumate dai ventenni. In Australia i pacchetti, oltre a essere standardizzati nei colori e a non riportare il nome dei produttori, mostrano immagini forti sui danni del fumo alla salute.
“E’ meraviglioso – ha commentato Alison Cox, responsabile delle politiche sul tabacco per l’organizzazione benefica britannica Cancer Research Uk – osservare che misure introdotte per ridurre il danno causato dal tabacco, inclusi i pacchetti di sigarette anonimi, abbiano un impatto così forte”. Cox ha ricordato che anche in Gran Bretagna la percentuale di fumatori è in diminuzione, “ma abbiamo ancora molta strada da fare. Metà di tutti i fumatori di lungo periodo moriranno per il fumo, e ridurre il numero di giovani che iniziano a fumare rimane un obiettivo in Gran Bretagna”.
Secondo la studiosa, i pacchetti ‘anonimi’ sono una strada per proteggere i bambini dal marketing del tabacco, e sarebbe un bella eredità per il Parlamento far diventare questo punto realtà senza ritardi”.