Funerali Mandela, il falso interprete dei segni: “Ho avuto attacco schizofrenia”

Thamsanqa Jantjie, il traduttore colto da schizofrenia

PRETORIA (SUD AFRICA) – E’ Thamsanqa Jantjie il falso interprete dei segni divenuto famoso durante il funerale di Nelson Mandela per la sua performance con “gesti a caso”.

Jantjie, indicato come “impostore” o come “imbucato”, si è difeso ammettendo di aver subito un attacco di schizofrenia. La sua mente non ragionava, sentiva voci e ha iniziato ad avere anche allucinazioni. “Non c’era niente che potessi fare – ha detto imbarazzato al quotidiano Independent – Ero solo in una situazione molto pericolosa. Ho cercato di controllarmi e non mostrare al mondo cosa stava succedendo. Mi dispiace molto. La vita è ingiusta, questa malattia è ingiusta. Chi non capisce questa malattia penserà che mi sto solo inventando tutto”.

La vicenda ha creato forte indignazione nella comunità dei sordi sudafricani, secondo la quale la traduzione era una incomprensibile parodia del linguaggio dei segni. Il caso ha provocato inoltre imbarazzo nel governo sudafricano ed è stato stigmatizzato dalla Casa Bianca, dato che Jantjie aveva “tradotto” anche il discorso del presidente Barack Obama. “È una vergogna che una cerimonia dedicata ad onorare la vita e a celebrare l’eredità di uno dei grandi leader del ventesimo secolo sia stata distratta da questa e altre vicende”, ha detto il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest.

Il governo sudafricano ha aperto una inchiesta interna sulla scelta di Jantjie, ingaggiato attraverso una società d’interpreti.

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FIlippo Limoncelli