Matteo Dell’Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani sono i tre operatori di Emergency arrestati in Afghanistan.
Secondo il sito del quotidiano britannico Times che cita funzionari afgani, i tre medici «hanno confessato un piano per uccidere il governatore della provincia di Helmand».
«Tutte le nove persone arrestate (sei afghani e tre italiani) hanno confessato» e «hanno riconosciuto i loro crimini. Hanno detto di aver progettato una serie di attentati suicidi in mercati affollati, agli uffici del governatore, che volevano uccidere», ha dichiarato Daud Ahmadi, il portavoce del governatore della provincia di Helmand, Gulab Mangal.
«Sono accusati – ha proseguito Ahmadi – di avere legami con al Qaeda e (altri gruppi) terroristici. Durante l’irruzione (della polizia afghana e delle truppe Isaf) abbiamo trovato esplosivi tra cui bombe a mano, giacchetti esplosivi e alcune armi nascoste tra scatole di medicinali, contrabbandate nell’Helmand tra forniture mediche».
«Sono stati pagati 500 mila dollari per compiere l’attacco. L’intelligence ha controllato l’ospedale per oltre un mese», ha aggiunto.
Secondo il Times, inoltre, «le Forze speciali britanniche e quelle di intelligence attive in Helmand non sono parte della missione Nato, ma lavorano al fianco delle forze afghane nella provincia». Il portavoce del ministero dell’Interno, Zamarai Bashary, ha confermato anche al Times che «quello che si vuole sapere ora è come quel materiale è entrato nell’ospedale, e chi è responsabile». Nell’articolo viene anche ricostruito l’impegno dell’organizzazione di Gino Strada in Afghanistan sottolineando che l’ospedale di Lashkar Gah «ha la fama di curare i talebani feriti».
Il Times infine, riporta anche la versione di Emergency che ha denunciato come le accuse siano “semplicemente grottesche”. Ieri 10 aprile la polizia afghana con il sostegno di truppe del contingente Isaf hanno arrestato 9 dipendenti della struttura tra cui tre italiani.