Il colonnello è morto. Convocato il Consiglio atlantico

Il colonnello Muammar Gheddafi (Foto LaPresse)

SIRTE, 20 OTT – Muammar Gheddafi è stato ucciso stamani a Sirte, sua città natale sulla costa mediterranea, finita definitivamente sotto il controllo degli insorti. La notizia, anticipata da fonti  autorevoli del Cnt è stata confermata ufficialmente.

Sulla dinamica della morte del colonnello le notizie sono controverse. Queste le principali versioni: secondo Libya Tv gli avrebbero sparato un colpo alla testa, per Al Jazira il rais è stato ucciso durante una sparatoria, mentre per l’ambasciatore libico a Roma, Abdul Hafed Gaddur, Gheddafi sarebbe morto in seguito alle ferite riportate ad entrambe le gambe durante la cattura.

La foto del colonnello, apparentemente morto, con il viso insanguinato comincia intanto a circolare sui media.

Sirte è stata conquistata dai ribelli stamattina, dopo giorni di assedio casa per casa. I combattenti del Cnt all’alba hanno lanciato l’ultimo assalto e in poche ore hanno cacciato gli ultimi lealisti dalle loro postazioni nel quartiere 2. La bandiera degli insorti, quella della vecchia Libia monarchica, è stata issata sul centro della città.

Diverse le versioni circolate sinora sulla cattura e la morte del colonnello. Secondo alcuni, l’ex dittatore sarebbe stato trovato nascosto in una buca, in una casa privata di Sirte. Alla vista dei combattenti del governo transitorio, il rais ha urlato per due volte: “Non sparate, non sparate!”.

Secondo altri, invece, un convoglio di 40 veicoli di fedeli a Gheddafi è stato colpito da aerei della Nato mentre stava cercando di fuggire da Sirte verso ovest. A bordo di un mezzo, ci sarebbe stato anche il rais. Nello scontro a fuoco il colonnello sarebbe stato ferito a entrambe le gambe.

Le tv libiche e Al Arabiya hanno riferito che il rais è stato portato verso Misurata a bordo di un aereo del Cnt, ma è arrivato morto nella città ribelle, che per mesi aveva cercato inutilmente di espugnare. Sempre secondo le tv nazionali, a Sirte sono stati arrestati anche il figlio Mutassim Gheddafi, il capo dei servizi segreti Abdallah Senoussi e il portavoce Moussa Ibrahim. Sarebbe stato ucciso invece il ministro della Difesa del regime, Abubakr Yunes Jaber.

La nazione libica, intanto, attende l’annunciato discorso in tv del presidente del Cnt Abdel Jalil per sapere veramente come si sono svolti i fatti. Intanto la Nato, riferisce la Cnn, sta valutando di mettere la parola fine alla missione: nelle prossime ore si riunirà il Consiglio atlantico.

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