
Giappone, 56enne italiano morto in un centro di immigrazione di Tokyo. Ipotesi suicidio (foto Ansa)
Un cittadino italiano รจ deceduto in un centro di immigrazione a Tokyo, dove era detenuto per aver violato le leggi sull’immigrazione. Lo ha confermato all’agenzia Ansa la Farnesina, spiegando che l’uomo, 56 anni, originario di Perugia e senza fissa dimora in Giappone, era in stato di fermo dallo scorso 25 ottobre.
Le prime notizie
Il giorno successivo il personale dell’Ambasciata italiana aveva fatto visita all’Ufficio dell’Immigrazione di Shinagawa, offrendo assistenza legale al connazionale, e seguendo costantemente il caso per concordare una eventuale procedura di rimpatrio. Poi la morte, forse un suicidio.
I cittadini stranieri senza il permesso di residenza in Giappone, che non possono ottemperare in tempi rapidi agli ordini di lasciare il Paese, vengono generalmente detenuti in una delle 17 strutture per l’immigrazione, anche per periodi prolungati. Si tratta del 18/esimo caso di morte nei centri di immigrazione dal 2007, ha riferito l’agenzia nazionale, e in sei casi si รจ trattato di suicidio, incluso quest’ultimo, se dovesse essere confermato.
