TOKYO – I giapponesi vogliono le dimissioni del premier Naoto Kan, conseguenza della forte insoddisfazione per come è stata
gestita l'emergenza del sisma/tsunami dell'11 marzo e la crisi
nucleare di Fukushima.
Secndo un sondaggio del quotidiano finanziario
Nikkei, a volerlo è più del 70% degli elettori
nipponici. Il sondaggio è stato diffuso nell'imminenza della presentazione della mozione
di sfiducia che, pur se non vincolante, sara' depositata da
Liberaldemocratici e New Komeito (le due principali forze di
opposizione) alla Camera Alta dove la coalizione di governo tra
Democratici (DpJ)-People's New Party non ha la maggioranza.
Con la fronda in crescita nel suo stesso partito, Kan vuole
accelerare su risanamento fiscale e riforme sociali, necessari
contro i costi crescenti di una societa' in rapido
invecchiamento e i pesanti oneri per la ricostruzione post
terremoto.
Il quotidiano Yomiuri, in particolare, scrive che il governo
dovrebbe decidere a fine giugno se raddoppiare l'Iva, ora al 5%,
fino al 10% per consentire il rialzo graduale entro il 2015.
I conti pubblici del Giappone sono sotto stretta osservazione
perche' caratterizzati da un debito salito intorno al 200% del
Pil: Fitch, l'agenzia di rating, ha tagliato da ultimo l'outlook
da 'stabile' a 'negativo' sollecitando un risanamento non piu'
rinviabile.