ROMA – Nella centrale nucleare giapponese di Fukushima si sta combattendo su due fronti: nel cuore dei reattori 1, 2 e 3, dove il nocciolo è parzialmente fuso, si continua a pompare acqua per ridurre la temperatura e stabilizzare la situazione. Negli edifici dei reattori 3 e 4 si getta acqua sulle piscine in cui viene immagazzinato il combustibile utilizzato e in attesa di essere trasferito. Si lavora intanto per ripristinare l’impianto elettrico che alimenta il sistema di raffreddamento dei reattori, danneggiato dallo tsunami seguito dal terremoto di venerdì scorso, 11 marzo.
Noccioli scoperti: secondo gli ultimi dati disponibili, delle 12,00 (ora giapponese) di ieri, 17 marzo, i misuratori di livello dei reattori 1, 2 e 3 indicavano che i tre noccioli erano scoperti per altezze variabili fra 1,8 e 2,3 metri, a fronte dell’altezza di 4 metri delle barre di combustibile. Non è nota, al momento, la percentuale del combustibile fuso. Alla luce di questa situazione oggi il Giappone ha valutato l’incidente di Fukushima di livello 5, lo stesso della centrale americana di Three Mile Island. Si tratta comunque di una stima perché il livello definitivo sarà stabilito solo al termine dell’indagine sulla dinamica dell’incidente.
Attivo un guscio su tre: i contenitori del combustibile (vessel) sono probabilmente ancora integri; le esplosioni hanno invece compromesso la tenuta dei contenitori secondari, gli involucri di cemento armato che proteggono i vessel. In pratica sono venute meno due delle tre barriere che garantiscono il contenimento del combustibile. Sono infatti parzialmente fuse le stesse barre d’acciaio nelle quali si trovano le pastiglie di combustibile e che rappresentano la prima barriera; è ancora integro il vessel, la seconda barriera; la struttura di contenimento in cemento armato che racchiude il vessel e rappresenta la terza barriera protettiva è danneggiata.
Reattore 1: prosegue l’iniezione di acqua di mare attraverso il sistema antincendio per raffreddare il combustibile, che risulta parzialmente scoperto e parzialmente fuso. L’edificio esterno appare visibilmente danneggiato.
Reattore 2: si continuano a iniettare acqua di mare e boro per raffreddare il combustibile; oggi è stata notata una fuoriuscita di fumo bianco, probabilmente in seguito a liberazione di vapore dalla piscina di stoccaggio. L’edificio esterno è danneggiato.
Reattore 3: prosegue l’iniezione di acqua di mare attraverso il sistema antincendio per raffreddare il combustibile; oggi è stata notata una fuoriuscita di fumo bianco, probabilmente in seguito a liberazione di vapore dalla piscina di stoccaggio. L’edificio esterno è danneggiato.
Reattore 4: oggi è stata notata una fuoriuscita di fumo bianco, probabilmente in seguito a liberazione di vapore dalla piscina di stoccaggio. Qui nel novembre scorso era stato trasferito tutto il combustibile in seguito allo spegnimento del reattore per manutenzione. L’edificio esterno è danneggiato.
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