ROMA – Dagli Stati Uniti robot diretti in Giappone per aiutare la gestione della crisi della centrale nucleare di Fukushima: sono gli automi della iRobot, si chiamano Packbot 510 e Warrior 710, e vengono da Bedford, Usa.
Si ipotizza un loro uso non solo nel monitoraggio ma anche come ‘pompieri robot’ per gettare acqua sui reattori surriscaldati della centrale.
Secondo quanto si apprende sul magazine di tecnologia IEEE Spectrum Magazine, il giornale della associazione IEEE – Institute of Electrical and Electronic Engineers, questi e altri due ‘esemplari’ di iRobot sarebbero già arrivati in Giappone per dare il loro contributo.
Packbot 510 è in grado di sentire la temperatura, la radiazione gamma, la presenza di gas e vapori esplosivi, di sostanze tossiche, e può inviare dati in tempo reale.
Warrior 710 è più corpulento e può spostare ammassi di macerie, può sollevare pesi anche di 90 chili e può prendersi ‘cavalcioni’ Packbot 510 per aiutarlo in alcune operazioni. Il Warrior 710 potrebbe anche portare degli idranti per contribuire al raffreddamento dei reattori.
I robot, comandabili a distanza, sono arrivati in Giappone in questi giorni dove verrà presto decisa e programmata la loro missione.