BRUXELLES – La Commissione europea ha raccomandato agli Stati membri ”di effettuare delle analisi sul livello di radioattività nei prodotti alimentari per l’uomo e per gli animali, importati dal Giappone”. Lo ha detto all’Ansa Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla salute John Dalli, precisando che Bruxelles ha notificato già da ieri la raccomandazione alle autorità responsabili nei 27 Stati membri, tramite il sistema rapido di allerta comunitario per alimenti e mangimi (Rasff).
Sulle importazioni di alimenti e mangimi dal Giappone, tiene a rassicurare il portavoce del commissario europeo alla salute John Dalli, ”il valore totale nell’Ue in campo alimentare è stato complessivamente di appena 65 milioni di euro”.
Quanto all’Italia, ha aggiunto, ”le importazioni sono minime; i primi clienti sono Germania, Olanda, Regno Unito, Belgio e Francia”. Dal Giappone, gli europei importano soprattutto prodotti della pesca come molluschi bivalvi, cibo per animali da compagnia e ortofrutticoli.
In Europa i livelli autorizzati di radioattività nei settori agroalimentare e della pesca sono definiti dal regolamento del 1987 che fissa i valori massimi ammissibili a seguito di un incidente nucleare o in qualsiasi altro caso di emergenza radioattiva. Sulla base di queste norme quindi, ogni Stato membro è invitato a testare i prodotti alimentari importati dal Giappone e, in caso di presenza radioattiva anormale, segnalarlo alla rete ‘Ecuri’, il sistema europeo di allarme in campo nucleare.
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