Gli astronauti contro Obama sui tagli alla Nasa: forse Orion si salva

Barack Obama

Astronauti della Luna contro Obama per i tagli proposti al bilancio della Nasa: Neil Armstrong, che il 20 luglio 1969, mosse i primi passi sul satellite della Terra, assieme ai colleghi James Lovell e Eugene Cernan, hanno definito “devastante” l’iniziativa del presidente di rivedere i punti chiave del piano spaziale americano. Obama ha quindi deciso di fare un parziale passo indietro salvando la navicella Orion.

In una lettera ottenuta dalla Nbc, i tre astronauti del progetto Apollo rievocano la corsa tra Stati Uniti e Unione Sovietica negli anni della Guerra fredda per la conquista dello spazio osservando che «grazie alla coraggiosa visione dei presidenti Kennedy, Johnson e Nixon, l’America chiuse il gap con l’Urss e divenne leader mondiale nello spazio». I tre astronauti sostengono che Obama, con la decisione di tagliare il programma Constellation, i razzi Ares 1 e Ares V e il veicolo spaziale Orion, ha fatto un passo “devastante” per l’esplorazione spaziale.

Armstrong e gli altri colleghi osservano che d’ora in poi l’unico modo per gli Stati Uniti di arrivare alla Stazione spaziale internazionale sarà soggetto a un accordo con la Russia per acquistare spazi sulle Soyuz a un prezzo di 5 milioni di dollari a posto, «fino a che non avremo la capacità di provvedere autonomamente al nostro trasporto».

Intanto la Casa Bianca sembra aver ripensato, almeno in parte,  le sue drastiche decisioni e, secondo il Washington Post, al Centro Spaziale Kennedy verrebbe presentato un piano che potrebbe rendere il progetto di ritorno sulla Luna una possibilità perseguibile in tempi più brevi di quanto previsto dai tagli al budget  imposti dalla crisi finanziaria.

In particolare non verrebbe più abbandonato il progetto della navicella Orion,  voluto da George Bush, concepita per il ritorno dell’uomo sulla Luna, anche se la navicella stessa cambierebbe destinazione d’uso diventando una scialuppa di salvataggio per gli astronauti che vivono nella stazione orbitale.

Domani infatti  Obama annuncerà un incremento di sei miliardi di dollari del budget della Nasa nell’arco di cinque anni con la creazione di 2.500 nuovi posti di lavoro in Florida. I piani di Obama per la Nasa prevedono lo sviluppo di un nuovo potente razzo destinato a portare un giorno l’uomo anche su Marte.

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luiss_vcontursi