NEW YORK – Centinaia di utenti di Gmail, il popolare servizio di posta elettronica di Google, il colosso del web, sono stati vittima di hacker cinesi, i quali sono stati in grado di rubare le password e di leggere i contenuti dei messaggi di posta elettronica. Il caso di pirateria, segnalato dalla stessa Google, preoccupa anche l'Amministrazione Usa, che sarebbe tra le vittime, anche se la Casa Bianca sostiene che nessun account ufficiale sia stato colpito direttamente dagli hacker.
Le accuse lanciate nei confronti della Cina, da dove sarebbero partiti una serie di attacchi informatici contro gli account di posta Gmail, ''sono molto gravi'', secondo il segretario di Stato Usa Hillary Clinton. Gli Stati Uniti ''sono molto preoccupati – ha aggiunto la Clinton in un incontro con la stampa oggi a Washington -. Sono accuse molto gravi, le prendiamo sul serio e le stiamo esaminando''.
Secondo il colosso di Mountain View, gli account piratati appartengono tra l'altro a responsabili politici americani e a dissidenti cinesi. Ma, secondo la Casa Bianca, non sarebbero state colpite caselle postali ufficiali dell'Amministrazione Usa. La Cina ha respinto qualsiasi accusa, affidando la risposta ad un editoriale dell'agenzia ufficiale Xinhua. ''Ancora una volta Google si è lamentata che la Cina minaccia i suoi servizi informatici – scrive la Xinhua -. Ma come è successo con le sue precedenti accuse, il maggiore motore di ricerca internet al mondo non ha fornito nessuna prova in sostegno alle sue dichiarazioni''.
Le 'precedenti accuse' si riferiscono a quelle che Google e l'Amministrazione americana avevano mosso nel gennaio dell'anno scorso sempre nei confronti della Cina, per attacchi informatici che avevano tra l'altro colpito leader della dissidenza. Eric Gross, uno dei responsabili per la sicurezza del colosso di Mountain View, ha detto che '''abbiamo recentemente scoperto una campagna con l'obiettivo di raccogliere password, probabilmente attraverso il phishing'', aggiungendo che ''l'obiettivo di questa manovra sembra essere stato di sorvegliare il contenuto di questi conti''.
Nel gennaio 2010 il gigante informatico americano aveva accusato una prima volta hacker cinesi di avere attaccato i suoi server in Cina. L'attacco, secondo il colosso di Mountain View, aveva colpito una trentina di società , in particolare con il furto di dati dai conti di attivisti nel settore della difesa dei diritti umani.
