Dopo il crollo delle Torri Gemelle, una spogliarellista di nome Chris si unì alla Croce Rossa per cercare sopravvissuti tra le macerie. Quasi dieci anni più tardi, balla per i clienti a pochi passi da Ground Zero in un locale chiamato Pussycat Lounge.
Migliaia di persone lavorano nel vicinato di Ground Zero, una zona che è tornata all’attenzione del Paese per via dei controversi progetti di costruirgli vicino un centro islamico con moschea.
Il progetto, conosciuto col nome di Park51, stando agli ultimi sondaggi è inviso alla maggioranza dei newyorchesi. Uomini politici a livello locale e nazionale lo definiscono insensibile per i famigliari delle vittime dell’attacco. L’ex-governatrice dell’Alaska Sarah Palin, tra gli altri, ha definito Ground Zero ”Terra Sacra”.
Ma per la spogliarellista Chris ed altre sue colleghe che lavorano a tre isolati da Ground Zero la zona è solo il posto dove lavorano.
Un’altra spogliarellista di nome Cassandra impiegata al New York Dolls di Murray Street, ha detto di essere preoccupata che gli altoparlanti della moschea per chiamare i fedeli alla preghiera possano svegliare l’intero vicinato.
Quando le è stato spiegato che non ci saanno altoparlanti ha detto che allora la moschea non è un problema.
Più giù a Church Street, due isolati da Ground Zero, una sala per scommesse sulle corse di cavalli era piena di avventori. Uno di loro ha ammesso di capire perchè le famiglie delle vittime possano essere contrarie alla costruzione della moschea, ma ha scosso la testa incredulo quando gli è stato chiesto se ritenesse la zona attorno Ground Zero ”Terra Sacra”.
Ma non tutti coloro che in un modo o nell’altro lavorano nella zona sono indifferenti o favorevoli alla costruzione della moschea. Gente che lavora nei pressi di Ground Zero e operai nel sito sono nettamente contrari. Alcuni di loro per manifestare la loro opposizione indossano adesivi od altro.