I nove attivisti turchi a bordo della navi Mavi Marmara, l’imbarcazione assalita dalla marina israeliana in un sanguinoso blitz, sono stati colpiti 30 volte e cinque di loro sono morti per ferite di arma da fuoco alla testa. Lo rivela il quotidiano britannico Guardian citando il vicepresidente dell’istituto di medicina legale di Istanbul Yalcin Buyuk.
Molti degli attivisti morti, rivela ancora il Guardian, sono stati colpiti a distanza ravvicinata in perfetto stile esecuzione.
I risultati dell’autopsia, scrive ancora il quotidiano britannico, rivelano che l’attivista Ibrahim Bilgen, 60 anni, è stato colpito quattro volte alla tempia, al petto, al fianco e alla schiena. Fulkan Dogan, che ha anche la cittadinanza americana, è stato colpito cinque volte, a una distanza inferiore ai 45 cm, alla faccia, dietro la testa, due volte ad una gamba e una alla schiena.
Altri due uomini sono stati colpiti quattro volte. Cinque degli attivisti uccisi, scrive ancora il quotidiano britannico citando Buyuk, sono stati colpiti o alla schiena o dietro la testa.
