TRIPOLI- A Tripoli sono entrati in scena anche gli scudi umani, come estrema difesa del colonnello Gheddafi. Migliaia di sostenitori di Gheddafi si sono radunati più o meno spontaneamente attorno agli obiettivi militari, mentre aerei delle “crociate nemiche” hanno bombardato aree civili, secondo la versione offerta dal governo, dalle tv e da fonti ufficiali in Libia.
“Le ambulanze sono al lavoro per portare soccorso ai feriti”, ha riferito una fonte delle forze armate, citata dall’agenzia di Stato Jana.
Testimoni avevano in precedenza confermato di aver verificato che migliaia di persone, “uomini, donne e bambini”, presidiavano “cantando e ballando” alcuni siti strategici, simboli della Rivoluzione di Gheddafi, come l’ingresso del compound dove si ritiene che il leader risieda e che abbraccia un’area molto vasta che comprende il Rixos, l’albergo di lusso che ospita decine e decine di giornalisti dei media internazionali.
Lo conferma anche il racconto del giornalista del New York Times David Kirkpatrick, che descrive anche sommariamente il quartiere dove vivrebbe Gheddafi, che in Italia, con riferimento hitleriano, è chiamato il bunker: “un labirinto di caserme di cemento, muri fortificati e filo spinato, ideati per scoraggiare un eventuale colpo militare”
Viene da pensare che se i giornalisti sono portati in gruppo a visitare il bunker sia perché i libici vogliono fare credere agli alti comandi occidentali, attraverso quei giornalisti, tra i quali magari ritengono si celasse qualche spia, che Gheddafi si trova proprio lì,mentre è prababile che si trovi in tutt’altra località.
Il Democratic Libya Information Bureau, basato a Londra, sulla base di informazioni raccolte nella capitale libica, racconta una storia diversa: nei pressi degli obiettivi militari ci sono “bambini e oppositori finiti in carcere, usati come scudi umani contro il loro volere”.
Sempre la tv di Stato libica riferisce poi che le riserve di carburante che alimentano Misurata sono state bombardate dalle forze occidentali, evocando indirettamente i possibili disastri ambientali che verrebbero scatenati dall’esplosione degli impianti petroliferi, a Ras Lanuf come a Tobruk o Marsa el Brega. Una misura drastica stile Saddam Hussein che nessuno esclude piu’ nelle prossime ore. Ora si aspetta la risposta di Muammar Gheddafi all’attacco. Tutti temono il peggio.
