È passata una settimana dal terribile terremoto che ha sconvolto Haiti, continuano i miracoli dei volontari, le polemiche sui ritardi negli aiuti, ma continuano anche le cattive notizie.
Il governo di Haiti fornisce un nuovo bilancio provvisorio delle vittime: 75 mila morti e 250 mila feriti. Un milione invece le persone rimaste senza casa.
Sono scese, invece, a 2 le segnalazioni di italiani, apparentemente ad Haiti, ancora da riscontrare. Il Ministero degli Esteri traccia un nuovo bilancio della situazione: il quadro aggiornato degli italiani coinvolti nel terremoto è di 2 decessi e 2 persone «per le quali esistono purtroppo più che fondate ragioni di serissima preoccupazione».
Tra loro c’è Antonio Sperduto, l’uomo rimasto sotto le macerie del supermercato di Port-au-Prince, per il quale si perdono le speranze.
Salvataggi. I pompieri di New York hanno trovato mercoledì mattina due bambini vivi in un edificio crollato, hanno estratto una ragazza e un uomo dal Caribbean Market e salvato un’altra donna.
È stata estratta viva dalle macerie del supermercato Olympic Market di Port-au-Prince la giovane haitiana ritrovata martedì dopo sette giorni dal terremoto. Natalie, 25 anni, è apparsa in discrete condizioni. Era stata individuata da una squadra dell’organizzazione francese Soccorritori senza frontiere. A questi aveva raccontato di non aver bevuto e mangiato per sette giorni.
Due bambini di 8 e 10 anni sono inoltre stati estratti vivi dalle macerie di un edificio di Port-au-Prince. Secondo la Cnn i due, un maschio e una femmina, sono stati salvati da una squadra di vigili del fuoco e agenti di polizia inviati dalla municipalità di New York. I piccoli sono stati portati nell’ospedale da campo allestito dalla missione di soccorso israeliana.
Altro miracolo per un’anziana fra i 60 e i 70 anni di età, estratta viva dalle macerie della cattedrale di Port-au-Prince. La donna, che è stata salvata da soccorritori tedeschi e messicani, ha dichiarato che ci sono altre persone vive sotto le macerie. Al calar della notte, le squadre di soccorso si sono dovute però ritirare per ragioni di sicurezza.
Stop alle ricerche. Le squadre di soccorso hanno deciso di interrompere le ricerche al Caribbean Market di Port-au-Prince, lo stesso dove stava lavorando l’italiano Antonio Sperduto al momento del sisma.
«Bisogna accettare il fatto che le potenzialità di sopravvivenza sono molto basse», ha detto il capitano Joe Zahralban del South Florida Urban Search and Rescue team, una delle squadre di soccorso impegnate in questi giorni al supermercato. «Si arriva ad un punto in cui (proseguire) significa mettere solo a rischio la vita dei soccorritori. Non crediamo ci siano altri sopravvissuti», ha aggiunto.
Martedì il tam tam di Twitter aveva evidenziato la notizia che le squadre si apprestavano a lasciare il Caribbean, (rilanciando un “tiwt” attribuito a Lt. Rifflard, probabilmente Jeremy Rifflard, della Usa South Florida Urban Search and Rescue team) scatenando un diluvio di appelli allarmati da parte di decine di utenti del social network, perchè i team tornassero al supermercato.
Dal Caribbean sono state estratte vive domenica cinque persone, sei secondo altre fonti. Nel supermercato, uno tra i più grandi della capitale haitiana, al momento del sisma si sarebbero trovate tra le 70 e le 100 persone, tra cui anche l’italiano Antonio Sperduto.
L’ambasciatore di Haiti negli Stati Uniti, Raymond Joseph, ha chiesto di porre fine alle consegne di aiuti umanitari dagli elicotteri, che hanno dato luogo a scene di caos.
«Non ci piacciono – ha spiegato in serata nel corso di una veglia per le vittime del terremoto di fronte all’ambasciata – Quando si consegnano gli aiuti in quel modo, solo i più forti vi hanno accesso. Dovrebbero esserci delle zone di transito dove gli elicotteri si possano posare» e dove gli aiuti possano essere distribuiti.