Secondo le ultime statistiche dell’International Air Transport Association (Iata), la frequenza di incidenti aerei (di fabbricazione occidentale) in Europa lo scorso anno è salita di un terzo rispetto al 2007. Ovvero, soltanto l’anno scorso c’è stato un incidente ogni due milioni di voli, a paragone di un incidente ogni tre milioni di voli nel 2007.
Questi dati indicano secondo gli esperti che i metodi tradizionali di sicurezza e controllo degli aerei stanno perdendo parte della loro efficacia.
La Gran Bretagna è uno dei Paesi col minor numero di incidenti, ma secondo la British Civil Aviation Authority, interpellata dal Wall Street Journal, sono aumentati i casi di near miss in volo. Da 14 incidenti ”ad alto rischio” di vario tipo ogni milione di voli nel 2004 e 2005, alla fine dello scorso anno sono stati registrati 29 incidenti ogni milione di voli.
Negli Stati Uniti, soltanto negli ultimi tre mesi due gravi incidenti (senza vittime) e lo schianto a terra di un aereo per commuter con un bilancio di 50 morti hanno posto fine a due anni in cui vi sono stati meno incidenti che in tutta la storia dell’aviazione civile americana.
Esperti europei ed americani stanno collaborando nello studio delle cause di collisioni in pista, affidabilità dei motori con temperature molto basse e imprevedibili guasti dei computer che possono privare i piloti del controllo dei loro aerei. Ma per rendere più sicuri gli aerei resta ancora molta strada da fare.
Secondo la Iata, vari tipi di collisioni a terra rappresentano oltre il 40 per cento di tutti gli incidenti aerei avvenuti nel mondo lo scorso anno. I peggiori standard di sicurezza sono stati riscontrati nei Paesi un tempo parte dell’Unione Sovietica, dove incidenti aerei gravi si sono verificati 16 volte più frequentemente che in Europa.
LG