Il comandante di sostegno difende i marò: "Li ho visti sparare, ma in acqua"

ROMA, 19 MAG – ''Ero sul ponte insieme ai marò. E posso dire che Girone e Latorre hanno sì sparato ma in acqua''. Ad affermarlo, in una intervista al Corriere della Sera, Carlo Noviello, imbarcato sulla Enrica Lexie come comandante di sostegno al capitano Umberto Vitelli, sottolineando di essere ''sicuro al mille per mille di quello che ho visto. Solo schizzi in acqua''.

Il comandante vide il peschereccio ''con il binocolo mentre si avvicinava. All'inizio sembrava una barca da pesca. Latorre ha inziato a fare segnalazioni, lampi di luce per avvertirli di non avvicinarsi. Sulle alette della nave avevamo delle search lights che illuminano fino a un miglio, ha usato quelle''. Ma ''loro hanno continuato ad avvicinarsi. A un certo punto – prosegue la testimonianza di Noviello – Girone che li controllava con il binocolo ha urlato 'sono armati, sono armati'. Abbiamo sospettato che fossero pirati e dato l'allarme, abbiamo avvertito le autorita' di Atlana (la missione anti-pirateria della Ue) e i maro' hanno messo in mostra le armi per rafforzare il concetto alla barca che si avvicinava. Poi hanno sparato in acqua, credo con mitragliette, quando il peschereccio era a un centinaio di metri da noi. A quel punto gli indiani si sono sfilati di poppa e se ne sono andati verso Sud mentre noi andavamo a Nord''. Poi la Lexie si e' diretta a Kochi perche' ''la coast guard di li' e di Mumbai ci ha detto di andare a identificare due barche con dei possibili pirati a bordo''.

Ma in realta' ''sono saliti a bordo 70-80 militari, ci hanno trattato come delinquenti, a me e' sembrato tutto premeditato''. Peraltro, conclude, si e' fatto l'idea che ''la barca che si e' avvicinata a noi non fosse quella su cui ci sono stati i due pescatori morti''.

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Emiliano Condò