Ilya Samoilenko, chi è Cyborg: il guerriero dell'Azov col braccio di titanio e l'occhio di vetro (foto Ansa)
Lo chiamano Cyborg perché ha un braccio artificiale in titanio e un occhio di vetro. Ilya Samoilenko, 28 anni, è uno dei volti della resistenza ucraina. E’ è il responsabile dell’intelligence del reggimento Azov, il battaglione di nazionalisti ucraini che sta difendendo da settimane l’acciaieria Azovstal di Mariupol dagli attacchi russi.
Domenica il suo volto ha fatto il giro del mondo quando per due ore in perfetto inglese ha risposto per due ore via Zoom alle domande dei giornalisti dalle viscere dell’impianto siderurgico escludendo definitivamente la resa.
Ha cominciato a combattere per il suo Paese nel 2015, a 21 anni, e pezzi del suo corpo sono andati persi tre anni fa per un missile lanciato dall’esercito di Mosca. “Avevo in mano delle munizioni – ha raccontato in una intervista – quando il missile è caduto vicino a me. Le munizioni sono esplose per l’onda d’urto. La mia mano era maciullata, una scheggia si è bloccata vicino alla carotide. Mi hanno salvato i miei compagni fasciandomi stretto”.
Samoilenko è poi subito tornato al fronte: “Il mio desiderio di combattere vuol dire che ho bisogno di capire me stesso come cittadino. Come nell’antica Grecia: vuoi essere cittadino? Benvenuto nell’esercito”.
La citazione dell’antica Grecia non è casuale. Cyborg infatti prima della guerra studiava storia all’Università di Kiev. Samoilenko ha anche una madre famosa, Alla, direttrice di casting molto famosa in Ucraina.
La donna ora teme non solo per la vita del figlio, ma anche che col tempo la verità sugli eventi di Mariupol non verrà mai fuori del tutto: “Sto osservando come il web viene ripulito da questioni scomode per le autorità su Mariupol e Azov – ha scritto sui social – la mia famiglia ha bisogno di figli, genitori, fratelli vivi. Quando guardo Ilya, i suoi amici, penso che dovrebbero costruire una nuova Ucraina. Come società abbiamo bisogno di loro vivi. Spero che accada un miracolo”.