Il tanto atteso e molto pubblicizzato libro di Mackenzie Phillips è infine uscito in America e sta già sollevando clamore. In queste memorie, la popolare attrice americana descrive la sua adolescenza segnata dalle droghe così come la relazione incestuosa che per molto tempo la legò al padre John.
L’input alla scrittura è venuto alla Phillips da una circostanza molto concreta, il suo arresto per possesso di eroina, un anno fa, all’età di cinquant’anni. Ammanettata ad una panchina su una statale la Phillips ha visto quanto in basso era giunta: “tutti i poliziotti mi stavano fissando: la donna di mezza età, la figlia della star, appena beccata all’aeroporto per possesso di eroina. Un momento basso, basso”.
“Tutta la mia vita sono stata una persona che comincia le cose e non le finisce, come madre, come drogata, come attrice, come musicista”. Seduta su quella panchina, l’attrice ha capito di dover tornare indietro per capire cosa aveva lasciato in sospeso.
Tra i ricordi che più colpiscono i primi estratti divulgati del libro è la testimonianza dello stile di vita che la Phillips conduceva mentre, col padre e la sua band, girava l’America in inesauribili tournée: “In ogni città in cui alloggiavamo una lettera della Fedex mi aspettava. Conteneva un oncia di cocaina. Passavo ogni giorno nella mia stanza d’albergo, tirando cocaina, uscendo solo per esibirmi la sera allo spettacolo. Poi tornavo in albergo e mi facevo ancora di cocaina. Avevo 26 anni”.
I momenti più intensi del libro sono quelli che descrivono, in un tono dimesso e quasi pudico, il prolungato trauma del rapporto incestuoso col padre. “Papà era il grande e terribile sole attorno al quale i suoi bambini, mogli, ragazze, compagni e spacciatori erano incessantemente attirati dalla sua feroce luce malsana.”