OKLAHOMA CITY – Ha rifiutato di farsi curare per far vivere la figlia. Protagonista della vicenda una donna di Oklahoma City, Stacie Crimm. Lei aveva un cancro alla gola e sapeva che solo la chemio avrebbe potuto salvarla. Ma era rimasta incinta, e ha accettato di morire, preferendo che vivesse la figlia.
Stacie è sopravvissuta per cinque mesi, poi i medici sono dovuti intervenire con un taglio cesareo: i medici hanno però dovuto tenere in vita la donna prima che morisse dopo 3 giorni.
Stacie aveva saputo di essere incinta a marzo. Per anni le era stato detto di essere sterile. Ma lei, che era già malata, aveva confidato alla sorella che temeva di non vivere abbastanza. Infatti avvertiva forti mal di testa e ci vedeva doppio e veniva colpita da tremori in ogni centimetro del suo corpo.
“Se succede qualcosa a me – disse alla sorella – prenditi cura di questo bambino”. A luglio, infatti, una Tac rivelò che aveva un tumore anche al cervello.
Il 16 agosto Stacie è svenuta nella casa della sorella ed è stata ricoverata. Due giorni dopo la frequenza cardiaca della bambina è crollata e il cuore di Stacie ha smesso di battere. Medici e infermieri si sono precipitati in suo aiuto e un taglio cesareo è stata l’unica possibilità di salvare la bambina.
Dottie Mae è nata pesando meno di un terzo di un neonato medio. E’ stata rapidamente sottoposta in terapia intensiva neonatale, mentre la madre è stato sottoposta in terapia intensiva in un altro edificio.