India. Arrestati decine di tibetani a New Delhi durante il vertice Brics

NEW DELHI – La polizia indiana ha arrestato oggi a New Delhi decine di esuli tibetani per prevenire dimostrazioni anti cinesi alla vigilia del vertice dei Paesi Brics (Brasile, Russia, Cina, India e Sudafrica). Lo riferiscono i media indiani.

Tra di loro c'e' anche un noto attivista e poeta, Tenzin Tsundue, prelevato da un centro convegni della capitale dove era in corso un seminario sull'occupazione cinese in Tibet.

Per il timore di disordini, dopo la morte di un giovane che lunedi' si era immolato dandosi fuoco durante una manifestazione anti cinese, le autorita' indiane hanno aumentato il livello della sicurezza davanti all'hotel Oberoi dove alloggia il presidente Hu Jintao. Dopo il suo arrivo nella capitale, una decina di manifestanti tibetani hanno cercato di entrare nell'albergo trasformato in una fortezza, ma sono stati prelevati dagli agenti.

Diversi membri del Tibetan Youth Congress, organizzazione piu' radicale della diaspora tibetana, sono stati posti agli arresti domiciliari fino a sabato. Anche i quartieri dove vivono i rifugiati tibetani, come Majnu ka Tila, Budh Vihar e alcuni dormitori, sono stati circondati dagli agenti per impedire l'organizzazione di cortei. Da oggi e' in vigore anche il divieto di assembramento.

Nonostante il massiccio dispiegamento di forze, tra cui anche le ''teste di cuoio'' dei ''black cats'', alcuni tibetani sono riusciti a organizzare sporadiche proteste contro Hu Jintao in diverse localita' e mercati, ma sono stati subito bloccati dalla polizia.

Le autorita' indiane temono che altri manifestanti possano seguire l'esempio del 27enne Jamphel Yeshi, morto stamattina dopo un'agonia di due giorni in seguito a ustioni su circa il 90% del corpo. Secondo i cinesi, l'immolazione del giovane e quelle di una trentina di monaci in Tibet sono ''incoraggiate dal Dalai Lama''.

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