C’è una italiana tra le nove vittime dell’attentato di ieri 13 febbraio a Pune, in India. Lo ha confermato la Farnesina, aggiungendo che un funzionario del consolato italiano di Mumbai si recando a Pune per seguire tutte le procedure del caso.
La vittima italiana si chiamava Nadia Macerini e aveva 37 anni.
La donna lavorava per l’Osho Ashram, un sito di meditazione molto popolare tra i turisti. Il capo della polizia locale, Satyapal Sing, ha inoltre riferito che l’altra vittima straniera è una studentessa iraniana di 26 anni. Tra i 60 feriti ci sono 12 stranieri di varie nazionalità tra cui Iran, Sudan, Nepal, Taiwan e Germania.
Continuano intanto le indagini per accertare chi vi sia dietro l’attentato contro la German Bakery, situato a poche centinaia di metri dall’organizzazione ebraica Chabad House e dalla Osho Ashram, luogo di meditazione in cui si riuniscono i seguaci del guru Rajneesh Osho.
Entrambi i luoghi, ha ricordato il ministro degli Interni G.K. Pillai, erano stati visitati nei mesi scorsi da David Headley, cittadino americano di origine pachistana arrestato nell’ottobre scorso con l’accusa di aver collaborato alla preparazione degli attacchi di Mumbai del novembre del 2008, costati la vita a oltre 170 persone.
