NEW DELHI – La polizia indiana ha arrestato un assistente di un monaco tibetano vicino al Dalai Lama con l’accusa di possesso di denaro sporco. Lo riferisce il quotidiano The Indian Express. In un’operazione anti riciclaggio, condotta in un monastero buddista nei pressi della città settentrionale di Dharamsala (dove ha sede il governo tibetano in esilio) le autorità indiane hanno sequestrato valuta indiana e straniera per circa 560 mila euro. Il denaro era nascosto in quattro valige nella stanza di Shakti Lama, che secondo la fonte, è il braccio destro del 17esimo Karmapa, noto come il ”Lama da Cappello Nero” e visto come uno dei probabili candidati ala guida dei tibetani.
Tra le valute straniere sequestrate ci sono dollari, euro, sterline, yen e monete provenienti da un totale di 25 paesi, tra cui anche la Cina. Il monastero è quello di Gyuto. L’ammontare preciso della somma non è tuttavia ancora noto e ci sono delle discrepanze tra le fonti indiane.
Il commissario della polizia D.S. Manhas ha detto che ”il denaro potrebbe essere stato importato illegalmente in India, probabilmente attraverso il sistema di trasferimenti di valori dell”’hawala””. Altre retate sono in corso a New Delhi, Chandigarh, Ambala e nella stessa Dharamsala. Al momento del raid, avvenuto ieri, 27 gennaio, il Karmapa Ugyen Trinley, 27 anni, fuggito dal Tibet con la famiglia nel 1994, si trovava nel monastero.
In un’altra operazione anti riciclaggio, nello stesso giorno, le autorità avevano arrestato due persone nel distretto di Una, sempre nello stato dell’Himachal Pradesh, dove sorgono molti monasteri buddisti. Erano in possesso di dieci milioni di rupie (circa 160 mila euro) prelevati da una banca nei pressi della comunità dei profughi tibetani a New Delhi.
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