Un uomo d’affari indiano si è ritrovato per tre settimane a dover gestire una compagnia ingombrante: quella di un’erezione permanente. A salvarlo con una operazione sono stati i medici. Con un effetto collaterale non da poco: è diventato impotente.
Lui ha 55 anni, due figli, e secondo quanto raccontato ai medici, non avrebbe preso alcuna pillola di Viagra. L’uomo, infatti, soffrirebbe di priapismo, aggravato da un disordine neurologico. In genere l’erezione cessa, ma in questo caso non ne ha voluto sapere di far tornare normale il pene dell’uomo che ha però aspettato ben 21 giorni prima di fare ricorso alle cure dei medici.
A causa di questo ritardo l’uomo è diventato impotente. L’intervento per far tornare tutto alla normalità è durato svariate ore: i medici hanno dovuto far fuoriuscire il sangue dal pene per farlo tornare normale. «Bisogna rivolgersi a degli specialisti entro sei ore da quando ci si è resi conto che l’erezione è diventata permanente. In caso contrario, si rischia anche di morire». Il sangue intrappolato nei corpi cavernosi del pene si coagula: ciò può provocare danni necrotici alle strutture dell’organo, spiega il medico che ha operato l’uomo.
