TOKYO – L’antidoto al superlavoro? Per i giapponesi, instancabili lavoratori, è l'”inemuri“, una pratica diffusa che consiste nell’addormentarsi in pubblico e utile a ricaricare le batterie quando si è esausti.
L’inemuri, che significa “essere presenti mentre si dorme”, può essere praticato ovunque, nel corso di una riunione di lavoro o in metropolitana, è sufficiente seguire alcune regole, ed è considerato virtuoso, spiega newser.com.
“Non è visto come dormire, è diverso da quando ci si addormenta a letto, è diverso anche dal pisolino o dalla siesta, è soltanto una pausa temporanea dai propri doveri”, ha spiegato alla BBC, Brigitte Steger, esperta di cultura giapponese al Downing College di Cambridge.
“Ci sono tuttavia delle regole: è ammesso praticare inemuri in un vagone affollato della metropolitana o dove, comunque, non si occupa uno spazio eccessivo, non si violano norme sul territorio, ma deve essere breve; farsi vincere dal sonno per breve tempo ma essere in grado di riprendere immediatamente a lavorare”.
Chi pratica inemuri, mostra di essere un grande lavoratore, che sacrifica le ore di sonno e attira sguardi di ammirazione.
In una nazione in cui le persone dormono meno di sei ore a notte, sono sottoposte a ritmi di lavoro a dir poco elevati, l’inemuri si è trasformato in quello che la Steger definisce “una caratteristica informale della vita sociale giapponese” che non solo è accettata ma, in qualche modo, necessaria; il rovescio della medaglia è il “karoshi”, che letteralmente vuol dire “morte per eccesso di lavoro”.