TEHERAN – Fa meno caldo a Teheran, ma non si ferma il gioco delle battaglie con le pistole ad acqua nei parchi, convocate clandestinamente sui social network e che gia' avevano allarmato le autorita' tra fine luglio e inizio agosto. Alcuni giovani sono stati infatti arrestati venerdi' scorso nel parco di Abo Atash ('acqua e fuoco') della capitale, e un alto funzionario di polizia ha ammonito i ragazzi a non farsi strumento di chi vuole in realta' perseguire altri scopi.
''Dietro a questa questione vi sono altri obiettivi'', ha detto oggi, annunciando gli arresti, il responsabile operativo della polizia di Teheran Ahmad Reza Radan citato dall'agenzia Mehr. ''I giovani dovrebbero sapere che questi inviti sono per compiere azioni non buone ma cattive, ed e' importante che tutti agiscano nei limiti della legge''.
''Giocare con l'acqua e' proibito – ha avvertito ancora il responsabile delle forze dell'ordine – e la polizia non lo tollerera'''. Quanto agli arrestati, saranno portati davanti al giudice.
I primi di agosto una ventina di giovani erano stati arrestati per gli stessi motivi in un'area verde di Bandar Abbas, nel sud dell'Iran, e qualche giorno prima cosi' era accaduto nello stesso parco di Teheran, quando alcune centinaia di persone, giovani soprattutto ma anche famiglie con bambini, si erano riuniti per giocare con pistole e fucili ad acqua. Di quella battaglia si erano subito diffuse sul web centinaia di foto dei partecipanti, con abiti bagnati e attaccati alla pelle.