Iran, gli ayatollah contro i cani: “Cieca imitazione dell’Occidente”

Per l’islam e gli ayatollah iraniani il cane è un animale impuro. Come ogni primavera a Teheran il regime ha schierato i poliziotti per il controllare il rispetto delle norme in materia di “sicurezza morale”. Quest’anno oltre ai polsi scoperti e ai capelli fuori dal velo, è bandito anche l’amico a quattro zampe.

Un importante leader religioso ha emesso una ‘fatwa’ in cui condanna la nuova moda come uno dei risultati della “cieca imitazione dell’Occidente”. E’ stato il quotidiano Javan, conservatore, a chiedere al grande ayatollah Nasser Makarem-Shirazi cosa ne pensi del fatto che, soprattutto nei quartieri benestanti delle grandi città iraniane, si vedono sempre più cani portati a spasso.

“Non c’é dubbio che il cane sia un animale immondo”, ha risposto l’ayatollah, pur ammettendo che il Corano non dice “nulla” in proposito. “Ma a dirlo – ha sottolineato – sono i Revayat”. Cioé i ‘detti’ di Maometto, degli Imam o altri importanti leader religiosi delle origini dell’Islam. Essi impongono obblighi o divieti religiosi che vanno rispettati, ha insistito Makarem-Shirazi, anche se non sono prescritti dal Corano.

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