Cinque anni di reclusione sono stati dati per i «raduni e complotti volti a turbare la sicurezza pubblica» e un anno per«propaganda contro il sistema» islamico. In particolare la pena corporale è stata inflitta per gli« insulti al presidente Mahmoud Ahmadinejad e al governo della Repubblica islamica». La notizia è stata diffusa dal sito riformista Kalame.
La sentenza contro Tajernia, che era stato preso il 15 giugno e poi rilasciato su cauzione il 7 novembre scorso in attesa del processo d’appello, è la seconda che prevede il ricorso alle frustate. Un altro oppositore, Soheil Navidi Yekta, è stato condannato a 7 anni di reclusione e 74 frustate. La magistratura ha reso noto la settimana scorsa che cinque persone arrestate per le proteste post-elettorali sono state condannate a morte e altre 81 a pene detentive fino a 15 anni di reclusione.