Iran: sito web opposizione, ancora scontri tra manifestanti e polizia

Ancora scontri in Iran. E la tensione si fa ancora più palpabile. Secondo un sito web di opposizione, Jaras, la polizia è ancora oggi intervenuta nel centro di Teheran per disperdere con i lacrimogeni gruppi di dimostranti anti-regime che si erano radunati per una ennesima protesta.

Il sito ha reso noto che i manifestanti si sono scontrati con le forze dell’ordine sulla piazza Haft-e-Tir, dove gli agenti hanno fatto ricorso ai lacrimogeni. Le notizie sulle manifestazioni non possono essere seguite dai giornalisti stranieri accreditati e Teheran e le informazioni che circolano sul web non possono essere perciò soggette a verifiche indipendenti.

Le autorità , infatti, non consentono ai corrispondenti stranieri accreditati e Teheran di seguire le proteste e altri eventi considerati ‘non ufficiali’. Un giornalista dell’Afp che ha effettuato una ricognizione nei tradizionali punti di raccolta dell’opposizione, tra cui la stessa piazza Haft e-Tir, ha tuttavia riscontrato che la situazione era tranquilla.

I poliziotti che li presidiavano, ha riferito, sembravano soprattutto preoccupati di ripararsi dalla pioggia che oggi, ultimo giorno del 2009, è caduta in abbondanza sulla capitale iraniana. La situazione resta comunque tesa, con le autorità che lanciano continui moniti all’opposizione. Oggi il procuratore generale Gholam Hossein Mohseni Ejeheidi ha ribadito che i leader della protesta rischiano grosso.

E l’agenzia ufficiale Irna è tornata ad alimentare il ‘giallo’ sulla sorte di Mir Hossein Mussavi e Mehdi Karrubi. Ieri aveva affermato che i due erano “fuggiti” da Teheran cercando riparo nel nord del paese ma era stata smentita dal figlio dello stesso Karrubi. Oggi la voce ufficiale del regime ha ribadito che «i leader della sedizione (opposizione) martedi hanno lasciato Teheran» per il nord del paese, aggiungendo che «uno di loro nel pomeriggio di oggi si trovava ancora li».

Mir Hossein Mussavi, dal canto suo, sembra si sia fatto vivo con un messaggio su Twitter, il servizio di microblogging, invitando i suoi sostenitori a scendere in piazza in caso di arresto di uno dei capi dell’Onda Verde, il movimento che contesta la rielezione del presidente Mahmdu Ahmadinejad.

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Alessandro Avico