ROMA – Guardie carcerarie in Iran muniscono criminali di preservativi incoraggiandoli a stuprare sistematicamente giovani oppositori con cui dividono le celle. Lo rivelano testimonianze provenienti dall'interno del sistema carcerario iraniano, scrive il Guardian.
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Una serie di lettere dal tono molto drammatico scritte da detenuti e famiglie di attivisti in carcere accusano le autorita' di facilitare intenzionalmente lo stupro di massa come forma di punizione: Mehdi Mahmoudian, un riformista, e' tra i detenuti che sono riusciti a far circolare le lettere.
E' stato arrestato nel 2009 nella contestazione seguita alla rielezione del presidente Ahmadinejad con l'accusa di aver parlato alla stampa della repressione del regime ed e' al momento detenuto nella prigione di Rajaeeshahr, nella citta' di Karaj a 20 chilometri da Teheran.
''Lo stupro e' diventato comunemente praticato in varie celle della prigione'', ha scritto in una lettera pubblicata dal sito riformista 'Kaleme'.
