Iraq: figlio uccide il padre perché collabora con le forze Usa

Un figlio ha ucciso il padre nel sonno perchè si era rifiutato di lasciare il suo lavoro di interprete per le forze americane presenti a Samarra, nel nord dell’Iraq.

Hameed al-Daraji, 50 anni, lavorava con le truppe americane da sette anni, avendo iniziato subito dopo la caduta del regime di Saddam Hussein. L’uomo è stata raggiunto al petto da colpi di arma da fuoco esplosi dal figlio mentre dormiva. Il figlio, Abdul-Halim Hameed, 30 anni, è accusato di far parte dell’organizzazione terroristica al Qaida. Secondo la polizia, l’uomo avrebbe ucciso il padre per dimostrare la propria lealtà all’organizzazione, dopo averla abbandonata a metà del 2007, durante le operazioni militari lanciate nell’area da forze Usa e irachene. Le autorità hanno arrestato anche un cugino dell’omicida, di 19 anni, e sta dando la caccia a un terzo uomo che avrebbe preso parte all’omicidio.

Stando a quanto precisato da un alto funzionario di sicurezza della zona, il colonnello Hazim Ali, Hameed, il cugino e un fratello dell’omicida, di 24 anni, sarebbero coinvolti in attività di guerriglia. “Al Qaida e altri gruppo terroristici stanno cercando di reclutare i giovani per condurre attacchi, nel tentativo di dimostrare che sono ancora vivi”, ha detto Ali.

Diversi iracheni che lavoravano con gli americani sono stati presi di mira perchè ritenuti dei traditori, ma nessun iracheno ricorda un altro caso in cui qualcuno viene ucciso da un parente a causa del proprio lavoro.

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luiss_vcontursi