Iraq: guerra di religione, uccisi due cristiani

Non accennano a placarsi gli scontri religiosi in Iraq.

Due fratelli cristiani sono stati assassinati ieri, 9 dicembre, con un colpo di arma da fuoco alla testa in un quartiere periferico di Mossul, città del nord dell’Iraq a 350 chilometri da Baghdad.

Secondo la polizia, i due erano originari di un villaggio cristiano della zona e si erano recati a Mossul per riparare il loro camion cisterna. Non sono noti i motivi della loro uccisione ma le comunità cristiane della zona in passato sono già state prese di mira dagli estremisti sunniti.

Altri attacchi contro i cristiani si erano svolti il 26 novembre scorso, quando un convento domenicano e una chiesa sono stati gravemente danneggiati da una serie di esplosioni nel quartiere di Al Jadiya. Alla fine dello scorso anno, oltre 40 cristiani sono stati vittima delle violenze degli estremisti sunniti nella zona di Mossul e circa 12 mila di loro hanno abbandonato la regione per trasferirsi altrove.

Intanto l’ala irachena di Al Qaida, lo Stato islamico dell’Iraq, ha rivendicato gli attentati a Baghdad di ieri, 9 dicembre, che hanno fatto 127 morti. Lo ha riferito il centro americano di sorveglianza dei siti islamici Site.

In un comunicato del gruppo pubblicato su alcuni siti jihadisti, si ammonisce che Al Qaida porterà avanti la sua campagna in Iraq fino a quando non vi sarà stata instaurata la legge coranica della sharia.

Negli attentati di ieri, che per la capitale irachena hanno segnato una delle più sanguinose giornate del 2009, sono inoltre rimaste ferite 448 persone.

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