Sparare in nome di Dio è vietato, ma sui fucili dei marines in Iraq e Afghanistan Gesù c’era, con dei versetti segreti della Bibbia impressi sui fucili.
Infischiandosene del divieto di proselitismo religioso, nato per rispetto ai musulmani, l’azienda che fornisce le armi ai militari americani ha ignorato il regolamento.
Passi come «chi segue me non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita» (dal Vangelo di Giovanni), «gloria divina che rifulge sul volto di Cristo» (dalla seconda lettera di San Paolo ai Corinzi) sono stati impressi sui fucili prodotti dalla Trijicon del Michigan, secondo quanto ha rivelato l’emittente Usa “Abc”.
Dopo il polverone suscitato dall’indiscrezione, il Congresso si è spaccato: i democratici invocano le crociate e il rispetto per l’Islam, mentre i repubblicani fanno leva sul conforto della religione ai militari.
L’America, afferma la Trijicon, «è una nazione buona perché i suoi valori si basano sull’insegnamento biblico» che non deve essere abbandonato, anche se nega di fare proselitismo occulto.
Il Pentagono per ora tace, ma le regole sono chiare: la fede dei marines non deve essere ostentata pubblicamente.