BAGHDAD – Rappresaglia degli yazidi iracheni contro i guerriglieri del cosiddetto “Stato Islamico“: in risposta all’attacco Isis dello scorso agosto, denuncia Amnesty International, alcuni uomini della minoranza religiosa irachena hanno lanciato un vero e proprio assalto ai sunniti dei villaggi di Jiri e Sibaya, nella regione di Sinjar, nel nord dell’Iraq. Questo nonostante non tutti i sunniti siano favorevoli all’Isis.
Il bilancio è tragico, quasi quanto quello dell’attacco che l’ha provocato: 21 morti e 40 persone rapite, tra cui anche molti anziani, donne e bambini. Secondo il rapporto di Amnesty, il gruppo ha attaccato “praticamente tutte le famiglie” dei due villaggi.
E’ stata una vera e propria vendetta (in scala minore) alla strage dell’Isis, che uccise e rapì migliaia di bambine, poi vendute come schiave. Fu quell’eccidio e la paura di nuovi blitz dei terroristi islamici a spingere gli yazidi ad abbandonare le proprie case. E a convincere la comunità internazionale, Stati Uniti compresi, ad intervenire militarmente nel Paese.