Washington accelera il ritiro dei soldati dall’Iraq, annunciando il rimpatrio di 12.000 militari entro i prossimi sei mesi. Entro settembre lasceranno l’Iraq anche i 4.000 soldati britannici, mentre torna nel Paese il timore di una nuova ondata di violenze dopo il secondo sanguinoso attacco messo a segno negli ultimi tre giorni, che oggi ha colpito la principale accademia di polizia di Bagdad. Il bilancio delle vittime è di 30 morti e 57 feriti.
Il generale David Perkins, portavoce delle forze armate americane in Iraq, ha precisato che il comando Usa ridurrà le unità di combattimento, che passeranno da 14 a 12 brigate, e che le forze americane consegneranno all’esercito iracheno il controllo di 74 strutture e zone del Paese entro la fine di marzo.
Le due brigate da combattimento che avrebbero dovuto essere sostituite nei prossimi sei mesi non saranno rimpiazzate, e non verranno inoltre inviati nuovi militari d’appoggio, con compiti di logistica, ingegneria e intelligence. Al momento ci sono circa 135.000 soldati americani nel Paese. Il Presidente Barack Obama ha annunciato nei giorni scorsi il ritiro di tutte le unità di combattimento entro la fine dell’agosto 2010 e il totale disimpegno Usa dal Paese entro la fine del 2011.
LG