NEW YORK, 28 AGO – L’uragano Irene ha causato almeno 12 morti, ma”il peggio è passato”. In diretta Tv il segretario di stato alla sicurezza interna, Janet Napolitano, invita alla cautela, ma fa capire che forse l’emergenza Irene sta davvero finendo. Poi rassicura i newyorkesi: ”L’uragano sta lasciando la città”.
Nella Grande Mela si tira un sospiro di sollievo e si prende atto che Irene – declassata da uragano a tempesta tropicale – è stata meno devastante del previsto, nonostante le raffiche di vento oltre i 120 chilometri orari che hanno sferzato la metropoli per tutta la notte.
Qualcuno, però, adesso comincia a parlare di eccessivo allarmismo. Terminata la pioggia battente che da 20 ore ha martellato la città, la gente torna per strada e cerca di tornare alla normalità.
Ma per tornare davvero alla vita di tutti i giorni ci vorranno molte ore. L’intera rete della metro resterà chiusa almeno fino a domani mattina e i pompieri stanno lavorando incessantemente per risolvere i problemi causati dallo straripamento dell’Hudson e dell’East River, nella parte più a sud di Manhattan e in alcune aree di Brooklyn e del Queens.
I danni sembrerebbero non essere ingenti, ma si tratta ancora di primissime stime. Il sindaco Michael Bloomberg dovrebbe a breve revocare lo stato di emergenza e la gran parte dei cittadini evacuati dalle zone più a rischio (circa 370.000) potrebbero ben presto rientrare nelle proprie abitazioni.
L’allerta comunque rimane ancora alta. ”Non siamo ancora fuori dai guai”, ha detto la Napolitano, che tiene costantemente informato il presidente Barack Obama su tutti gli sviluppi della situazione.
Il problema più serio al momento sembra quello di ridare la luce ai circa 4 milioni di abitanti della East Coast colpiti dal black out, di cui 90.000 a New York e 300.000 a Washington. Ma la paura, soprattutto nella Grande Mela, sembra davvero passata.