BEIRUT – Erano delle copie i presunti reperti romani provenienti da Palmira distrutti dall’Isis nei giorni scorsi a Manbej e trovati in possesso di un “contrabbandiere”.
Così l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus); altri pezzi originali sono stati tenuti dai miliziani dell’Isis per venderli sul mercato nero all’estero.