TEL AVIV/GERUSALEMME – Sono arrivate di fronte alla Knesset, il parlamento di Gerusalemme, le proteste degli 'indignati' israeliani che denunciano ormai da settimane i costi della case nei centri urbani e – piu' in generale – il carovita e le crescenti disparita' sociali.
Alcune decine di dimostranti hanno oggi bloccato per un paio d'ore l'accesso di deputati e funzionari all'edificio prima di essere allontanati dalla forza pubblica. E hanno comunque poi mantenuto un picchetto nella zona. L'episodio segue di poche ore un primo blocco stradale attuato ieri sera, sempre nei dintorni della Knesset, da un migliaio di persone.
E s'affianca alla protesta permanente simboleggiata dagli accampamenti innalzati gia' da diversi giorni a Tel Aviv e in altre citta' del Paese.
Una protesta che preoccupa sempre di piu' il governo di Benyamin Netanyahu, impegnato a preparare ora in fretta e furia un piano casa da sottoporre al parlamento nei prossimi giorni, e che sta innescando una sorta di scaricabarile fra i vari ministri. Tanto piu' che sul piede di guerra – per specifiche ragioni salariali e di carenza d'organico – sono anche categorie importanti come i medici pubblici: che oggi stesso sono tornati in piazza a Tel Aviv, nell'ambito d'uno sciopero generale, dopo che la magistratura ha dichiarato illegittima una precedente precettazione decisa dal governo.