
GERUSALEMME – Il 15 maggio per i palestinesi รจ la Nakba, l’evocazione della “catastrofe”. E’ il giorno in cui si commemora quella primavera del 1948 in cui iniziรฒ l’esodo dei palestinesi, quella in cui venne proclamato lo Stato di Israele. Ogni anno viene versato del sangue nel giorno della Nakba.
Il 2012 ha segnato quota 300 feritiย in Cisgiordania, come racconta Infopal: oltre 300 manifestanti palestinesi sono stati feriti nel corso delle marce. Mohammed โEiyad, coordinatore della Mezzaluna Rossa locale, riferisce che gran parte degli incidenti sono avvenuti nei pressi del checkpoint di Qalandiya, barriera che separa Ramallah da al-Quds (Gerusalemme) e โOfer, altro blocco ad ovest di Ramallah. 32 palestinesi sono stati raggiunti da proiettili di acciaio rivestiti di gomma, 38 sono stati feriti a โOfer, una quarantina di altri manifestanti sono rimasti intossicati dal massiccio uso di gas lacrimogeni a Qalandiya e 184 negli scontri di โOfer.
La Nakba, quest’anno, รจ stata celebrata ventiquattro ore dopo che un accordo mediato dall’Egitto e dall’Autoritร nazionale palestinese ha messo la parola fine a un estenuante sciopero della fame ad oltranza di circa 1.600 palestinesi detenuti in carceri israeliane per reati legati all’intifada.
La notizia dell’intesa รจ stata accolta a Gaza con espressioni di tripudio, nella convinzione che i detenuti abbiano conseguito oggi una vittoria significativa nei confronti di Israele. Centinaia di dimostranti sono confluiti nella Piazza del Milite Ignoto, dove da settimane era stata allestita una tenda di solidarietร con ”la lotta dei prigionieri”.
Con l’accordo potranno ora riprendere – dopo una sofferta interruzione di sei anni – la visite dei familiari di primo grado ai reclusi originari di Gaza. La sospensione delle visite era stata imposta loro in seguito al rapimento a Gaza del militare israeliano Ghilad Shalit, e non era stata revocata dopo la sua liberazione, lo scorso ottobre.